La maggioranza in bilico: Dodo e i 'gattiani' ai ferri corti VIDEO

TERAMO – Se il sindaco voleva ‘anestesizzare’ le difficoltà di equilibrio in maggioranza, confermando la squadra del suo esecutivo dopo aver minacciato la rivoluzione, il suo tentativo potrebbe sembrare fallito a giudicare come nelle ultime ore si sia riacceso il fuoco delle polemiche tra le parti della coalizione di centrodestra. Adesso è il momento della contrapposizione tra Teramo soprattutto e Futuro In. A buttare benzina sul fuoco c’è stata replica di Dodo Di Sabatino Martina alle dichiarazioni dell’assessore Rudy Di Stefano che a proposito della discrica La Torre e della ancora attesa chiusura per via del ritardo del finanziamento regionale, aveva preso le distanze dalle scelte dell’amministrazione che non aveva preso in considerazione alternative da lui proposte. Dodo nel sottolineare questo “distinguo", ha calcato la mano sull’atteggiamento della componente che fa riferimento al consigliere regionale Paolo Gatti all’interno dell’esecutivo, dove è preponderante il numero di assessori: «Chiamo alla responsablità il gruppo dei ‘gattiani’. Dovrebberero, laddove ci siano problemi così gravi tra di loro, avere il coraggio di staccare la spina. Noi di Teramo Soprattutto non avremo da oggi in poi nessuna diponibilità a lasciarli passare come se nulla fosse. Il silenzio assordante di cui hanno goduto oggi non è più tollerabile. Da oggi rileveremo in ogni circostanza tutte le anomalie e le contraddizioni che peraltro esistono e persistono nel gruppo di maggior responsabilità». Secca e piccata la replica del capogruppo di Futuro In, Giovannibattista Quintiliani: «Si tratta di affermazioni di chi vuole fare talk show e polemica a tutti i costi. Dire non accetto più nulla senza parlare di programmi e contenuti mi sembra abbastanza sciocco. A me sembra che chi dia quotidianamente patenti di qualità e faccia un po’ il solone e dia giudizi sulle persone sia proprio Dodo, che ahimè ha governato 14 anni in questa città e non mi sembra che in 14 anni abbia lasciato un segno tangibile della sua presenza come amministratore. Una maggioranza – ha aggiunto Quintiliani – è fatta di persone che discutono, che hanno un cervello, e quando tutto rimane all’interno di una discussione e di un dialogo si esercita la democrazia. Io non credo ci sia qualcuno in grado di dare patenti di cosa sia giusto e di cosa sia sbagliato: si discute, si arriva a una sintesi. Bisogna imparare a fare questo».

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